GARLASCO/CLEAN 2 – Una Primavera per Pavia: l’operato della nuova Procura.
Da tempo non si assisteva ad aspettative così elevate come quelle suscitate dalle inchieste giudiziarie attualmente in corso a Pavia. L’arrivo del nuovo Procuratore capo, Fabio Napoleone, ha segnato l’inizio di una stagione di rinnovamento e coraggio quale non si vedeva dai tempi di Mani Pulite.
Sappiamo bene come gli esiti di Mani Pulite siano stati, col senno di poi, contrastati e non all’altezza delle aspettative, al punto da far rimpiangere certi aspetti della Prima Repubblica. Ma oggi vogliamo confidare nel fatto che una nuova classe dirigente competente, preparata e all’altezza della situazione possa farsi trovare pronta a raccogliere il testimone della pulizia e della rigenerazione morale.
Quanto sta cominciando ad accadere è solo l’inizio. La recente riapertura del caso del delitto di Garlasco è la punta dell’iceberg dell’inchiesta “Clean 2” che indaga su un intreccio profondo di apparenti coperture, silenzi e deviazioni all’interno di settori delle istituzioni. Settori dove, per troppo tempo, pare che politica indegna e pezzi deviati dello Stato abbiano operato alterando il corso della vita democratica della provincia.
Non parliamo soltanto di malaffare o di corruzione: parliamo di una degenerazione sistemica che ha stravolto le regole del gioco democratico. Si ha netta sensazione che alcuni personaggi politici – non solo nell’ultimo periodo, ma nel corso degli ultimi decenni – abbiano partecipato alle competizioni elettorali in condizioni di assoluta disparità rispetto ai loro concorrenti, beneficiando di protezioni, finanziamenti, silenzi, coperture e dinamiche malate.
Il risultato? Una distorsione del principio di uguaglianza di condizioni, fondamento stesso della democrazia. Così facendo si è tradito il patto repubblicano. Si è manomessa la competizione democratica. Si è deviato il voto dei cittadini, carpendone la buona fede. Si è ferita a morte la nostra Repubblica.
Purtroppo, ci dispiace dirlo: Fabio Napoleone non è arrivato prima. Ci scusiamo per questa personalizzazione, ma è evidente che oggi Fabio Napoleone simboleggia e impersonifica la nuova stagione. Se fosse arrivato prima, chissà quanti errori, quante ingiustizie e quante deviazioni avremmo potuto evitare.
L’operato di Napoleone e del suo team rappresenta oggi una boccata d’aria fresca. Un esempio concreto di come integrità, competenza e determinazione possano riportare la giustizia e la legalità al centro del vivere civile. La provincia di Pavia potrebbe diventare un laboratorio nazionale di rigenerazione democratica, morale e istituzionale.
Ma non basta iniziare. Bisogna andare avanti. Bisogna andare fino in fondo.
Occorre vincere tutte le resistenze che ancora si intuiscono, si percepiscono. Spezzare ogni residuo legame con le logiche del passato. Dare un colpo netto a dieci, vent’anni e più di opacità, silenzio e vantaggi illeciti.
Siamo tutt’altro che giustizialisti. Anzi, siamo fortemente garantisti, e riteniamo che l’appello alla magistratura vada riservato esclusivamente a situazioni di assoluta emergenza. Perché è la politica a dover risolvere i problemi. Non la magistratura. Ma questa è una situazione di assoluta emergenza. In provincia di Pavia, la politica ha fallito.
Questo è quindi un appello a chi oggi ha il coraggio di agire: non fermatevi. La provincia di Pavia, la Lombardia, l’Italia intera hanno bisogno – oggi più che mai – di verità, giustizia e democrazia reale.
Luca Sforzini, Rinascimento
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