COMUNICATO STAMPA
DECRETO SICUREZZA, SFORZINI (RINASCIMENTO): “BASTA CON L’IDEOLOGIA DEL PERMESSO. DIFENDIAMO L’UOMO RESPONSABILE, NON IL SUDDITO LAMENTOSO”
Castello di Castellar Ponzano, 28 giugno 2025 –
«La bocciatura della Cassazione sul Decreto Sicurezza è un segnale inquietante: si pretende di difendere la Costituzione svuotandola della sua anima, che è fatta di ordine, responsabilità, forza morale. Noi di Rinascimento siamo invece a favore di questo provvedimento, perché restituisce dignità alla legge, forza alle regole condivise, e contenuto alla parola “libertà”.»
Lo afferma Luca Sforzini, esperto d’arte fondatore del movimento Rinascimento, rispondendo alla relazione dell’Ufficio del Massimario della Cassazione che ha messo in dubbio la legittimità del cosiddetto “Decreto Sicurezza”.
«Si fa un gran parlare di “sproporzione” e “eterogeneità” – continua Sforzini – ma il vero scandalo è che per troppo tempo si è legiferato all’insegna dell’indulgenza, della deresponsabilizzazione e della rinuncia al giudizio. Chi oggi contesta il decreto non difende la libertà: difende l’impunità. E spesso, diciamolo, lo fa in nome di una fragile ideologia dell’accoglienza e del vittimismo generalizzato che ha fiaccato lo spirito civile e paralizzato l’azione politica.»
I fatti recenti parlano da soli: l’assalto violento al corteo pro-Palestina di Roma, dove manifestanti hanno aggredito agenti e lanciato oggetti contro le forze dell’ordine, è solo l’ultimo sintomo di una deriva tollerata troppo a lungo. Così come è grottesco che a Milano un rapinatore condannato possa tranquillamente svanire nel nulla dopo una notifica ai domiciliari, beffando ogni principio di giustizia e serietà collettiva.
Il Decreto rafforza, tra le altre misure, le aggravanti per reati nei pressi di scuole, stazioni e manifestazioni pubbliche, limita l’uso improprio della cannabis light, consente un maggior controllo dei servizi d’intelligence per la prevenzione del terrorismo, e introduce sanzioni più severe per i reati commessi in contesto urbano e recidivo.
«Non esiste umanesimo senza limite, né libertà senza ordine – prosegue Sforzini –. Rinascimento nasce per rimettere l’Uomo al centro, non come capriccio emotivo, ma come essere dotato di misura, azione, responsabilità. Il buonismo è il nuovo autoritarismo, perché deresponsabilizza il cittadino e infantilizza la società. Noi siamo contro questa deriva e a favore di un’autorità pubblica che abbia il coraggio di dire dei no, di educare al rispetto, di riconoscere la differenza tra ciò che è lecito e ciò che non lo è.»
Secondo Rinascimento, il Decreto va difeso non per spirito securitario ma per spirito etico.
«La vera civiltà non è l’assenza di legge, ma la sua interiorizzazione. Una società dove si pretende tutto e si pretende subito, senza limiti, senza giudizio, senza sanzione, è una società già morta. Serve un nuovo patto civile fondato sul coraggio di giudicare, sulla forza di decidere e sulla dignità del comportamento. Questo decreto è un passo in quella direzione. E Rinascimento lo sostiene senza esitazioni.»
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