In occasione dello sciopero della scuola del 7 maggio, il movimento Rinascimento, per voce del suo fondatore, l’esperto d’Arte Luca Sforzini, lancia un appello forte e chiaro: serve una rivoluzione culturale che ribalti l’attuale paradigma educativo basato sull’omologazione e sull’appiattimento verso il basso.
Argomenta Sforzini: “in Italia, circa il 5% degli studenti possiede un alto potenziale cognitivo, ma viene ignorato, frustrato o disperso nel nulla del “tutti uguali”. L’underachievement — la mancata realizzazione delle capacità individuali — è un crimine sociale ignorato dal Ministero dell’Istruzione. Un Paese che lascia morire di noia i suoi migliori giovani è un Paese destinato alla decadenza“.
«La scuola italiana è l’unico luogo in cui l’eccellenza è vista con sospetto, il merito viene ridicolizzato, e il talento viene confuso con il privilegio» — dichiara Sforzini. «Il valore personale non è un punto di partenza garantito: è un traguardo da raggiungere e da riconoscere. Chi si distingue deve essere premiato. Chi si impegna merita spazio, fiducia e sostegno.»
“Ma il discorso non riguarda solo gli studenti. Anche nel corpo docente il merito deve tornare a contare. È ora che gli insegnanti migliori vengano valorizzati, premiati e adeguatamente retribuiti, perché senza una classe docente d’eccellenza non può esistere alcun Rinascimento educativo”.
Rinascimento chiede che lo Stato sostenga con forza esperienze come LabTalento (Università di Pavia), veri laboratori del futuro, che dimostrano come si possa coltivare il genio e costruire una società fondata sulla qualità, non sulla mediocrità.
«Non è più tempo di distribuire risorse a pioggia senza criteri: l’Italia deve iniziare a scommettere con decisione su chi ha talento, visione e volontà. Solo così potremo costruire un futuro degno del nostro passato.»
È ora di investire su chi può fare davvero la differenza.
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Luca Sforzini – Movimento Rinascimento
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