Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

Mario Manlio Rossi, Guida all’Europa minore, a cura di Erica Baricci-Elisa Bianco-Paolo L. Bernardini, Milano-Udine, Mimesis, 2025, pp. 434.

Rinascimenti. Della storia – culturale, beninteso – e dell’anima. A questi ci guida il grande Mario M. Rossi (1895-1971), una delle più importanti e meno note figure del panorama intellettuale italiano del Novecento, eminente figura di anglista e storico (del Sei-Settecento inglese, e non solo), fine scrittore, spirito appartato e contro-corrente, eretico e libero, soldato durante la Grande Guerra, e membro in gioventù del gruppo romano di Ur, prima di trasferirsi a vivere in Scozia, dove rifondò la disciplina della italianistica presso l’Università di Edimburgo. Rossi è oggetto – da alcuni anni – di un’attenta opera di riscoperta storiografica, da parte di Paolo Bernardini. Per la collana Parva Historica – da lui fondata e diretta, per i tipi di Mimesis – esce, adesso, questo libro, stampato in origine nel 1974 (in una tiratura a edizione limitata). Si tratta di una raccolta di scritti e memorie di viaggio: gli itirerari odeporici, risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso, di un inesausto ed affascinante esploratore dell’Europa post-bellica. Rossi – come sottolineato da Bernardini, con il quale hanno collaborato, per questa riedizione, le due colleghe dell’Insubria Erica Baricci ed Elisa Bianco, anche loro, come lui, finissime studiose – presenta qui ad un pubblico raffinato e colto di lettori scelti (il libro è una gemma, quindi non per tutti) una raccolta di avvincenti percorsi ‘eccentrici’, fra Europa dell’Est e dell’Ovest, tra Inghilterra ed Irlanda: sguardi e analisi ancora oggi di grande attualità, nonché ulteriore attestazione della sua splendida vis letteraria. Un nuovo tassello, quindi, per ricostruire il mosaico dell’altrimenti sfuggente personalità rossiana, dopo l’autobiografia inedita (le Memorie di un estraneo, Città del silenzio, 2021), e dopo la traduzione de Una difesa dell’uomo (libro pubblicato, originariamente, nel lontano 1956, e maggiormente orientato sul versante metafisico e religioso). Questa Guida all’Europa minore, fra l’altro illustrata, è una magnifica lettura, che fa pensare e riflettere, densa di originalità per stile e temi scelti. Vi si ritrovano luoghi che sono anche luoghi dell’anima, oltre che geografici: Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Polonia, odierna Repubblica Ceca. Magistrale davvero la post-fazione: qui Bernardini e Bianco tracciano la frastagliata e per questo ancora più fascinosa rete valoriale di Rossi, veramente un gigante da riscoprire.

 

Davide Arecco

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