COMUNICATO STAMPA
VENERE CENSURATA A BERLINO – Sforzini (Rinascimento): “Lo Stato italiano protesti formalmente. Attacco alla nostra anima e alla nostra civiltà”
Castellar Ponzano, 27 maggio 2025 – La rimozione di una statua della Venere classica da un museo berlinese, bollata come “sessista” da ambienti woke, è un gesto gravissimo. Non si tratta di una boutade marginale, ma di un attacco culturale e simbolico che colpisce direttamente l’Italia, la sua storia, la sua anima.
Rinascimento chiede ufficialmente allo Stato italiano di presentare una protesta formale presso le autorità tedesche. Non si può più tacere: si sta profanando ciò che abbiamo di più sacro – la bellezza, l’arte, l’identità. Si sta calpestando con arroganza ciò che abbiamo donato al mondo: il Rinascimento, la classicità, l’idea stessa di armonia tra corpo, pensiero e libertà.
«Chi censura Venere censura l’Italia. È un gesto ostile verso la nostra civiltà, verso i nostri maestri, verso l’idea stessa di ciò che siamo. Michelangelo, Botticelli, Raffaello sarebbero oggi giudicati “sessisti” da questi folli. E questo non è più tollerabile» – dichiara Luca Sforzini, esperto d’arte, imprenditore culturale e fondatore del movimento politico e culturale Rinascimento.
«Non è solo ignoranza. È disprezzo sistematico per la nostra grandezza culturale. Una corrente autodistruttiva, nata nei campus americani e travestita da “progresso”, sta infettando l’Europa. La cancel culture è la nuova arma dei mediocri: chi non crea nulla pretende di distruggere tutto. E chi non ha bellezza nell’anima vuole negarla a tutti» – prosegue Sforzini.
Nel suo libro RINASCIMENTO – L’Uomo al centro del mondo, Sforzini denuncia da anni questa deriva nichilista, che si nutre di vittimismo, censura e piagnistei elevati a sistema. Siamo immersi in una vera e propria strategia del lamento: un meccanismo culturale che trasforma ogni dissenso in colpa e ogni voce non allineata in bersaglio. Una nuova forma di censura, subdola e codarda, che finge di tutelare, ma in realtà soffoca il pensiero libero.
Rinascimento non accetta questa barbarie travestita da etica. L’Italia deve reagire, con fierezza e dignità. O difendiamo ora la nostra identità – o la perderemo in silenzio, pezzo dopo pezzo, fino a svegliarci in un continente che cancella la Venere, ma celebra l’ignoranza.
«Chi tocca la Venere tocca l’Italia. E l’Italia, se è ancora consapevole di sé, deve farsi sentire» – conclude Sforzini.