Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

Pinocchio, dal legno all’opera: il racconto esoterico di Collodi, membro di una Loggia di Firenze

Pinocchio è un racconto esoterico. Collodi (Firenze 1826-1890), facente parte di una Loggia Fiorentina, fa riferimento all’iniziazione massonica.

● La marionetta è il simbolo della meccanicità della persona che aspira a ritrovare la sua anima e la luce.
● Il nome Pin-occhio fa riferimento all’albero dell’Ermetismo e alla ghiandola pineale: è la fiaba del risveglio
● Mangiafuoco è il simbolo di mammona, del denaro, della mondanità, del mondo delle apparenze
● Lucignolo simboleggia Lucifero
● Il gatto e la volpe rappresentano le passioni del corpo e le distrazioni, lo distraggono dalla scuola cioè dalla possibilità di erudirsi, di crescere e di accedere alla conoscenza
● La Fata Turchina è l’immagine della grande Madre. La Madonna, nella massoneria è paragonabile ad Iside: il ricongiungimento con il padre
● È l’unica fiaba dove compare un padre che genera un figlio

Intervistando una lontana parente di Collodi alcuni giornalisti hanno saputo che al cimitero, dove proprio è sepolto Collodi, c’è un altro Pinocchio con un altro nome. Si tratta di un uomo che tornando dalla guerra, aveva perso gli arti inferiori e superiori. Un medico glieli ha sostituiti con arti di legno per far sì che il pover uomo potesse guadagnarsi da vivere lavorando nei circhi. Si pensa che Collodi abbia preso spunto anche da lì.

Carlo Lorenzini, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Collodi, ha voluto raccontarci una significativa metafora della vita e della evoluzione spirituale.
Descrive infatti il cammino dell’individuo dalla sua nascita fino alla maturità; la crescita di Pinocchio, dalla sua nascita alla sua trasformazione in bambino vero, contiene tutti i sentimenti e i travagli dell’animo umano: l’innato affetto reciproco tra genitore e figlio, l’impertinenza del figlio verso il genitore, l’animo indulgente del genitore verso il figlio, l’animo del bambino che, seppur innocente, non sa resistere alle tentazioni cacciandosi in un sacco di guai e coinvolgendo in ciò anche chi gli vuole bene.
Il burattino percorre un percorso iniziatico che lo deve condurre ad una profonda trasformazione di tutti i piani del suo essere; trasformazione resa possibile con il morire da profano e rinascere quale iniziato e se vogliamo vero uomo libero e di buoni costumi addirittura partendo dalla condizione prima di burattino, poi bambino ed infine di adolescente.
Pinocchio viene impiccato ma risorge (ed ecco la sua morte Iniziatica), Pinocchio dopo essere stato impiccato è costretto a bere un calice contenente una bevanda amara da 3 medici che simbolicamente rappresentano il Maestro Venerabile, il 1 Sorvegliante e il 2 Sorvegliante ed ai quali è dato il compito della “Cura” materiale ma soprattutto spirituale della sua anima.

I simboli della Libera Muratoria sono molti e significativi: dallo scalpello ed il maglietto di Geppetto, i cappucci neri dei conigli che si avvicinano al burattino che non vuole ingoiare la medicina amara, il cappio con cui il Gatto e la Volpe appendono Pinocchio alla Quercia grande, la barba nera di Mangiafuoco che, come un grembiule, gli copre il petto e le gambe (bavero nero del grembiule dell’apprendista).
Nell’incontro con gli altri burattini essi appena lo vedono lo definiscono e lo chiamano “fratello”…vieni a buttarti fra le braccia dei tuoi fratelli di legno”; ed ancora la congregazione dei burattini è capitanata da Mangiafuoco, minaccioso ma dal cuore compassionevole, così come ogni buon maestro che si prende cura dell’apprendista.
Pinocchio compie diversi viaggi attraverso gli elementi naturali per trasformarsi e diventare uomo; oltre ad attraversare l’elemento acqua e l’elemento fuoco, viaggiando sul dorso del Colombo, attraversa l’elemento aria, toccando infine l’elemento terra quando approda alla sua agognata spiaggia nelle vesti di un Pinocchio stanco e provato sì dai viaggi, ma ormai pronto a rinascere sotto le sembianze di un vero uomo.
Nel ventre della Balena che l’aveva inghiottito sembra trovarsi nel Gabinetto di Riflessione al buio per prepararsi al percorso di rinascita (se vi ricordate ha acceso un piccolo fuocherello per fare starnutire la balena ed essere espulso….fuocherello/luce che rappresenta la candela che illumina in modo fioco e intimo il Gabinetto di Riflessione ma soprattutto è un primo vero e proprio assaggio di luce che poi lo condurrà e lo illuminerà alla sua duplice rinascita…iniziatica e umana).
Fino ad arrivare all’abbandono delle sue 40 monete di rame che, appena diventato ragazzo gli verranno restituite trasformate in monete d’oro che rappresentano la spoliazione ed il riappropriarsi dei metalli alla fine della iniziazione; e così via la benda, le stelle che rappresentano la volta stellata del tempio massonico sempre incompiuta, il Paese dei Balocchi che potrebbe rappresentare la Sala dei Passi Perduti dove convivialmente i Fratelli si trovano e si vestono prima di iniziare i Lavori…

Questa fiaba insegna una fondamentale lezione: che occorre essere molto attenti nell’osservazione per non essere ingannati dalle apparenze (che non sono altro che immagini, icone). Siamo noi a pesare passo per passo le persone che incontriamo (sperando di non fare come Pinocchio che di scelte e di valutazioni ne ha sbagliate parecchie…)

“Beneamati fratelli, vorrei che ciascuno di voi singolarmente e tutti insieme, foste partecipi dello scopo di ogni uomo, perché solo così potrete sperare di raggiungere il vostro buono scopo.
Siate audaci e non mansueti
Siate aperti e non meschini
E fino alla mia ora e alla vostra siate la parte migliore di voi stessi”
(“Il Profeta” K.Gibran)

Andrea Zanchetta

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