I 1000+ docenti, il personale tecnico amministrativo e i rappresentanti degli studenti saranno chiamati alle urne il 4 giugno prossimo per scegliere tra i 3 candidati in lizza il nuovo Rettore dell’Ateneo Pavese: una donna e due ingegneri. la Prof.ssa Silvia Figini, il Prof. Alessandro Reali e il Prof. Stefano Sibilla. Vediamo di scoprire chi sono.
Silvia Figini, 47 anni, è Professore Ordinario (i candidati Rettore devono per forza essere Ordinari) di Statistica Economica presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Delegata del Rettore (attuale) per l’orientamento in ingresso (qualunque cosa questo voglia dire), Presidente del Centro di Orientamento Universitario, e Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, nonché da giugno 2024 Sindaco del Comune di Casalnoceto, eletta in una lista civica appoggiata dalla Lega (pare che sia stata una forte sostenitrice del candidato alle europee Ciocca, o almeno in rete girano filmati in tal senso). Le voci dicono che la sua candidatura sia fortemente appoggiata dal Prof. Alessandro Venturi, Presidente del Policlinico San Matteo in quota Lega, pure lui Docente presso il Dipartimento di Scienze Politiche di cui Figini è Direttrice. Per essere un Professore Ordinario così giovane, Figini non sembra essersi data particolarmente da fare nel settore scientifico: a suo nome risultano 53 lavori pubblicati con circa 660 citazioni e un indice di Hirsch di 13, valori non eccezionali, superati a volte anche da quelli di ricercatori più giovani. Molti di questi lavori riguardano applicazioni di statistica medica che non sembrano strettamente congruenti alla disciplina scientifica (Statistica Economica) da lei coltivata ma, come si sa, le carriere accademiche sono imprevedibili.
Alessandro Reali, 48 anni, Ordinario di Scienza delle Costruzioni e già Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, delegato dell’attuale Rettore alla Ricerca internazionale e Ranking, ha un curriculum scientifico di tutto rispetto, con 219 pubblicazioni, oltre 11000 citazioni e H-index 52. Ad un attento esame, si nota che molti dei lavori indicati sono scritti a molte mani, ma i sistemi di ranking individuale attuali non tengono conto di ciò, favorendo così i gruppi di ricerca molto numerosi. Nonostante questi indiscutibili risultati, Reali è stato criticato all’interno del suo stesso dipartimento perché la sua attività principale viene considerata in qualche modo “estranea” agli ambiti di interesse propri dell’ingegneria civile, occupandosi perlopiù di metodi di calcolo numerico e applicazioni in ambito di materiali biomedici. In virtù del suo passato ruolo di Direttore ha favorito l’ingresso nel dipartimento di personale che -a detta di molti- con l’ingegneria civile e le costruzioni hanno poco a che fare, causando parecchi mal di pancia e la supposta perdita di rilevanza della formazione offerta nell’ambito specifico. La carriera accademica di Reali è “esplosa” dopo aver vinto un progetto ERC Europeo, che gli ha consentito, secondo le regole adottate dall’Università di Pavia[2], di fare un doppio, rapidissimo salto di carriera (è passato da ricercatore a associato a ordinario nel giro di soli 8 anni, non un record assoluto, ma quasi). In pratica, il Commendator Reali (a seguito dell’assegnazione dell’ERC Grant il PdR gli ha conferito “motu proprio” –come indicato con una certa dose di compiacimento nel suo CV- il titolo) ha vinto il “Superenalotto” accademico. Non lo dico a caso, perché –pur oltre a una certa dose di merito –l’approvazione di un progetto implica, come sa chi è addentro ai meccanismi della ricerca Europea, anche una notevole dose di … fortuna … ovvero la giusta combinazione di “palatabilità” dell’argomento proposto in funzione dei trend (mode) e delle “cordate” esistenti, la composizione della commissione (composta da esimi accademici, non sempre però veramente esperti dell’argomento specifico, dovendo ogni commissione di 5 componenti valutare un certo numero di progetti molto eterogenei, in aree scientifiche abbastanza vaste e in un tempo limitato) e un certo “equilibrio” internazionale delle assegnazioni che, seppur mai ufficialmente dichiarato né ammesso, è un pur sempre un fattore importante. Il candidato Reali non sembra avere legami evidenti con partiti politici a livello locale o nazionale, anche se è generalmente riconosciuto che sia molto vicino a ambienti di CL (cui non sembra tuttavia essere formalmente associato) e diocesani.
Stefano Sibilla, 60 anni, Ordinario di Idraulica, appartiene al Dipartimento di Ingegneria Civile (lo stesso di Reali) che appare pertanto polarizzato in due fazioni contrapposte. Dal punto di vista accademico, Sibilla sembra forse meno brillante di Reali, con indici scientifici di non eccezionale rilievo (66 documenti, 2000 citazioni e 22 H) e un track di ricerca limitato a piccoli progetti con finanziamenti nazionali che, almeno in passato, non si negavano a nessuno. Non ha mai ricoperto incarichi di direzione di dipartimento, anche se è stato in passato Presidente del consiglio didattico di ingegneria civile, ruolo amministrativamente impegnativo a livello di procedure formali, coordinatore del presidio della qualità di Ateneo e dal 2015 al 2018 componente eletto del Senato Accademico. Attualmente è delegato del Rettore (Svelto) alla Qualità: detto così sembra non essere un ruolo di gran rilevanza, in realtà riguarda le procedure di accreditamento ministeriale di tutti i corsi di laurea erogati dall’Università, ed è quindi fondamentale per la sopravvivenza e la sostenibilità finanziaria dell’Ateneo. Durante l’ultimo accreditamento, concluso con esito positivo, Sibilla ha avuto intensi contatti con tutti i dipartimenti e, a detta di molti, è riuscito a risolvere o sbloccare alcune situazioni a rischio di criticità, riuscendo a farsi apprezzare come uomo di mediazione e risoluzione. Sibilla, al contrario degli altri candidati, non ha particolari legami extralavorativi con la città, essendo originario di e residente a Milano (chissà se questo potrebbe essere di buon auspicio, tenendo in considerazione la ben nota “maledizione di San Siro[3]”?), né sembra essere legato a particolari associazioni o parti politiche locali.
Passiamo ai siti internet dei candidati.
Il più professionale è sicuramente quello di Reali (alessandroreali.it), anche se ancora vuoto di contenuti (il sito avvisa che verranno inseriti a partire dal 29 aprile), il che descrive bene il candidato. Quasi sicuramente si è avvalso di una società di consulenza per realizzarlo, viste le caratteristiche e l’ampio uso di materiale grafico “non amatoriale”. Ci si potrebbe chiedere quanto sarà costato (a occhio siti di questo tipo possono costare migliaia di Euro), e chi l’abbia pagato (lui stesso, amici, sostenitori?). Voci informate dicono che ci sia in ballo la riprogettazione del sito del dipartimento di Ingegneria Civile, ora diretto dal Prof. Penna, stretto collaboratore di Reali, ad opera di una società pavese specializzata. Non si conosce l’ammontare del contratto, tuttavia… come diceva Andreotti? A pensar male si fa peccato, ma… .
Il sito “silviafigini.it” appare anch’esso molto professionale (stessi interrogativi di prima), già redatto in forma di Plurale Maiestatis (es: Piattaforma programmatica: Le nostre proposte), come si addice ad una “candidata magnifica” che si sente già la vittoria in tasca. Figini, contrariamente a Reali, ha già inserito alcune proposte programmatiche, divise per tematiche. Leggendole sembrano ragionevoli, non particolarmente rivoluzionarie ma rivolte prevalentemente al consolidamento delle attività correnti. Non è chiaro chi pagherà per queste iniziative, visto che, seppur il bilancio di Ateneo al momento sia solido, il finanziamento dal Ministero (il cosiddetto Fondo di Finanziamento Ordinario) è previsto stabile o in discesa, e non sarà facile aumentare il numero degli iscritti (alcuni corsi di laurea sono da tempo in forte sofferenza di nuove matricole).
Il sito del Prof. Sibilla (stefanosibilla.pavia.it) vince sicuramente il premio understatement: pagina bianca, nessuna animazione e una fotografia (in piano americano, ovvero dalle ginocchia in su) cromaticamente assai infelice. Essenziale (a essere generosi) ed evidentemente sito fai-da-te (forse aiutato da un figlio o un amico “smanettone”?). Il programma è indicato, ma difficile da trovare (sono indicate le tematiche e i punti principali, ma per leggere il programma vero e proprio bisogna cercare dei link poco visibili nelle varie pagine). Probabilmente grazie alla sua recente esperienza di delegato alla qualità, Sibilla sembra avere un polso molto aggiornato del paziente Ateneo, riflesso nelle proposte abbastanza puntuali, dettagliate e, pur nella generalità del caso (forse per non farsi rubare idee da chi non ha ancora indicato i dettagli), sono specificati alcuni elementi pratici completamente assenti nei siti degli altri due candidati, che si dimostrano chiaramente più di stampo “politico” che “tecnico”.
Sarebbe a questo punto interessante capire quali sono gli interessi in gioco, a parte quelli dei diretti candidati.
Anche se l’incarico comporta già una indennità aggiuntiva di 38000€ all’anno (nel 2024), rispetto allo stipendio di professore universitario (e non si capisce bene perché, visto che il Rettore in carica non svolge didattica né ricerca, ma viene comunque pagato come docente di ruolo), il Rettore in scadenza (Svelto di nome, ma anche “accuorto” di fatto) aveva pensato bene di chiedere che questa fosse aumentata a 80000€ (praticamente raddoppiando lo stipendio da professore). La richiesta (questa come tutte quelle dei Rettori delle altre università italiane) è stata però congelata indefinitamente dal Ministro Bernini. A questa indennità si aggiungono indennità e gettoni di presenza e/o presidenza di vari CdA di enti e fondazioni collegate all’Università (ad es. Fondazione Mondino, Maugeri, CNAO, ecc.) per un importo (valutato su quanto percepito nel 2024 dall’ attuale Rettore) di oltre 70000€. Non male, visto che a conti fatti il compenso del Rettore in questo modo si avvicina molto (anche senza aggiornamento dell’indennità) al limite massimo per gli stipendi dei dirigenti pubblici, pari al trattamento del Primo Presidente della Corte di Cassazione (nel 2024 è di oltre 250mila € lordi). Il “730” del Rettore è disponibile sul sito Amministrazione Trasparente dell’Ateneo, quindi non stiamo rivelando nulla di riservato.
Sicuramente quindi un interesse economico diretto esiste, e probabilmente tale anche da giustificare un cospicuo “investimento” in comunicazione elettorale (es. sito web). Sarebbe forse opportuno, per evitare possibili illazioni su conflitti di interesse presenti e futuri, che i candidati fossero soggetti a obblighi di rendicontazione delle spese “elettorali” analoghi a quelli in vigore per le elezioni politiche e amministrative con il divieto di erogazione di futuri contratti a eventuali donatori.
Il Rettore, infatti, ancorché soggetto alle decisioni di un CdA indipendente detiene un “potere” di azione e indirizzo rilevanti: già appaiono nei programmi dei candidati “promesse” di assunzioni (es. nuovi ricercatori a tempo definito da “stabilizzare”, posti selezionati con il “budget” discrezionale a disposizione, ecc.), con che soldi … si vedrà. Inoltre il Rettore gestisce, seppur non direttamente, un patrimonio edilizio e fondiario di tutto rispetto, e a Pavia c’è già una ampia casistica storica di problemi legati a questi aspetti (la città è piccola).
La vera partita dipende non tanto dai programmi (molto simili, visto che più di tanto non si può fare/ promettere) né dalle qualificazioni dei candidati (non sembra esistere un candidato forte in grado di soppiantare gli altri), ma da come di schiererà la politica locale (nel senso più ampio del termine). Figini chiaramente conta sulla sua vicinanza alla Lega (quanto pesa davvero a Pavia e, soprattutto, quante teste ha?) e agli IRCSS pavesi, e sul fatto di essere l’unica donna candidata (se vincesse, sarebbe la prima Rettrice nella storia dell’Università, anche se simpatizzante di un partito non proprio benvoluto dalle femministe militanti); Reali sembra appoggiato dalla componente filo-cattolica del corpo accademico, anche se le sue dichiarate intenzioni di favorire il reclutamento di nuovi ERC (come lui) esterni (estranei) al corpo accademico locale non viene visto benissimo da molti, visto che questi “eletti” spesso mal si amalgamano nel tessuto scientifico locale (si fanno gli affari loro). Sibilla è tuttora un’incognita, forse l’unico candidato super partes, che sembra avere una conoscenza approfondita della macchina che vorrebbe guidare, e parrebbe essersi costruito dei “meriti” nei confronti dei colleghi risolvendo alcune criticità nella fase di accreditamento dei dipartimenti appena conclusa. Queste cose contano, e nonostante l’apparente handicap iniziale potrebbero premiarlo nella conta finale (un consiglio: Professore, aggiorni il sito perché è veramente inguardabile, fa scappare anche i meglio intenzionati). Questo, oltre al fatto che sarebbe l’unico tra i candidati in grado di non attirare sull’Ateneo la “maledizione” del Santo Patrono…
APRILE 2025, Berretto Frigio
[1] Secondo la leggenda, San Siro, adirato per la corruzione del clero pavese, proclamò che i pavesi non sarebbero mai riusciti a mantenere intatto quello che hanno costruito con sacrifici. Egli annunciò anche che la torre più alta della città sarebbe caduta di venerdì 17: la Torre Civica crollò venerdì 17 marzo del 1989. Ci vorrà forse un milanese per risollevare le sorti dell’Università? L’anno accademico inizia a Novembre, il 17 Ottobre cade di venerdì. Cadrà qualcos’altro?
[2] L’Università di Pavia ha adottato una consuetudine secondo la quale il vincitore di un progetto ERC – che solitamente vale alcuni milioni di Euro, viene promosso -se già membro del corpo docente- o “chiamato” nominalmente –se esterno- a posizioni accademiche apicali, per il solo fatto di aver avuto il progetto approvato e di scegliere l’Ateneo come sede di ricerca. Anche se questo apporta un certo prestigio all’Università (il fatto viene in qualche modo calcolato nei ranking internazionali), in realtà la cosa ha poco senso perché non garantisce né i risultati del progetto né importanti prestazioni future del docente. Avrebbe maggior senso attendere la conclusione di questi progetti per verificarne risultati e impatto per “premiare” il ricercatore, come avviene in quasi tutte le Università straniere. Reali ha quindi costruito la sua brillante carriera su un solo progetto di ricerca che non era ancora concluso.
[3] Secondo la leggenda, San Siro, adirato per la corruzione del clero pavese, proclamò che i pavesi non sarebbero mai riusciti a mantenere intatto quello che hanno costruito con sacrifici. Egli annunciò anche che la torre più alta della città sarebbe caduta di venerdì 17: la Torre Civica crollò venerdì 17 marzo del 1989. Ci vorrà forse un milanese per risollevare le sorti dell’Università? L’anno accademico inizia a Novembre, il 17 Ottobre cade di venerdì. Cadrà qualcos’altro?