Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

Occultismo, esoterismo e massoneria

Gli esseri umani sono da sempre alla ricerca di una spiegazione su cosa ci sia, oltre a quello che ci appare reale, al di là di ciò che i nostri occhi riescono a vedere.
Oltre, cioè al di là delle mitiche onde sul muro della caverna platonica, c’è qualcosa di eternamente sfuggente ma non per questo reale.
Negli ultimi due secoli nuove scoperte scientifiche sono giunte a rivoluzionare la visione del mondo anche per l’uomo comune. Prima abbiamo tutti appreso che la materia era composta di atomi, in realtà si tratta sostanzialmente di spazio vuoto in cui orbitano piccoli grumi di esistenza energetica.
Poi è arrivato Einstein con il suo E=mc2 a svelare che la materia di fatto non esiste ma che tutto è energia.
Oggi è la volta della meccanica quantistica che ci riporta al concetto della primitiva magia Egizia portatrice del principio dell’esistenza di una concreta azione sulla realtà materiale e sugli eventi che viene operata dalla stessa mente dell’osservatore.
“Se quando trovi un maestro senti il bisogno di competere, confrontarti, discutere allora sei ancora troppo pieno di te per meritarti un maestro.”
Partirei da questa ultima frase per iniziare ad introdurre il concetto di occulto: occulto come aggettivo proviene dal latino occultus (nascosto) e se riferito al “sapere” indica la conoscenza di ciò che è celato alla vista, di tutto ciò che è soprannaturale. Il termine viene così posto in antitesi alla conoscenza di ciò che è visibile proprio come deve fare un bravo maestro.
Il termine occultismo venne introdotto nell’uso comune verso la fine del 1800 con la comparsa del termine francese occultisme. A sua volta il termine occulto, riferito al sapere, potrebbe anche trarre origine dal sanscrito dove troviamo la “Gupta Vidya” cioè la conoscenza nascosta che tradizionalmente dai Vedanta viene suddivisa in:

Yajna Vidya= conoscenza ei poteri occulti;
Maha Vidya= profondo sapere;
Guhya Vidya= potere mistico del suono sviluppato dai mantra;
Atma Vidya = conoscenza dell’Anima.

La parola occulto viene oggi frequentemente utilizzata per definire alcune pratiche magiche e segrete le cosiddette “arti occulte” le quali comprendono una serie di discipline come ad esempio la divinazione, la telepatia, la telecinesi, la magia e l’alchimia.
I concetti basilari di tali discipline si possono ritrovare nel sistema delle credenze filosofiche e religiose più antiche come lo gnosticismo e l’ermetismo fino ad arrivare al paganesimo moderno dove si possono individuare anche alla base di tutte le grandi religioni di massa gerarchicamente strutturate.
Nella società moderna il termine occulto viene spesso inteso con una connotazione negativa, quale sapere occulto, conoscenza riservata a pochi, sapere elitario che deve rimanere nascosto nonché insieme di conoscenze del male, in tal caso esso viene identificato con le streghe e le pratiche malefiche di cui le stesse erano accusate.
Quante volte c’è capitato, nel corso della nostra vita di trovarsi davanti a situazioni strane e inspiegabili? Quante volte ci siamo domandati se ciò che stavamo osservando fosse davvero possibile oppure frutto di un’allucinazione?
Fortunatamente poi in questa situazione di stallo ci viene quasi sempre in soccorso il nostro cervello che ha imparato, dopo millenni di evoluzioni, a non amare le incertezze. Quando la mente non riesce a comprendere qualcosa tende a riempire autonomamente i propri buchi cognitivi dandoci la risposta realistica più plausibile o, a mali estremi, semplicemente cancellando il fatto anomalo della nostra memoria.
Dall’occultismo all’esoterismo il passo è breve.
Esoterismo è il termine con cui si indicano in senso lato le dottrine di carattere almeno in parte segreto o riservato. La verità occulta o i significati nascosti di tali dottrine sono accessibili solo ai cosiddetti iniziati prevedendo spesso diversi gradi di iniziazione. L’aggettivo esoterico deriva dalla parola greca antica “esotericos”, derivato a sua volta da “esoteros” (interiore) contrapposto a “exoteros” (esteriore) da cui il meno usato termine opposto di “essoterico”, cioè, rivolto all’esterno, pubblico.
Torniamo al maestro, ricordate? Nel vero esoterismo se da un lato il maestro non si mette in mostra né va in giro a cercare allievi che paghino o che facciano donazioni per la sua scuola, dall’altro possiede la carica spirituale per poter promuovere l’evoluzione della conoscenza del suo discepolo, tanto con il silenzio, quanto con le azioni, con la giusta parola e la perfetta allegoria scelte e proferite nel giusto momento di necessità.
Quella che si trasmette da maestro a discepolo prima con l’addestramento e che culmina poi con l’iniziazione reale è uno scambio di energie spirituali, una comunicazione da mente a mente, da anima ad anima, che trasforma le vibrazioni dell’allievo a quelle del maestro innalzandole progressivamente ai livelli necessari per accedere agli stati superiori della coscienza e se ci fate caso tutto questo è completamente assente presso coloro che hanno scelto la casa dell’occultismo per gratificare il proprio ego invece di lavorare incessantemente al perfezionamento del proprio vero SÉ.
Occultismo ed esoterismo in fondo ci parlano delle stesse cose trattando stessi argomenti: la vera differenza tra loro risiede principalmente nel come e nel perché.
Un occultista si farebbe subito riconoscere parlando all’uditorio più ampio possibile invece di selezionare chi può ascoltare che cosa, per acquisire importanza agli occhi dell’uditorio. Un esoterista invece ne parlerebbe solo in un contesto di istruzione a pochi e selezionati allievi giunti al giusto grado di apprendimento necessario per comprendere le motivazioni spirituali e tecniche e con l’ulteriore passo nella conoscenza.
Un’eccellente similitudine atta ad evidenziare le sostanziali differenze tra occultista ed esoterista è quella del collezionista. Un occultista, infatti, è facilmente assimilabile ad un collezionista di pezzi di puzzle. Questi raccoglie compulsivamente tutte le varie tessere di tutti i puzzles che riesce a ritrovare e le ripone indistintamente mescolate in un’unica scatola.
Per giunta se due pezzi non si incastrano in modo corretto egli cede alla tentazione di ritagliare ciò che avanza per farli combaciare.
Al contrario un esoterista segue una scuola, un metodo, che gli insegna per gradi prima di ricomporre il disegno di un puzzle da 20 pezzi, poi quello da 50, poi di uno da 100 e così via….
L’esoterista a differenza dell’occultista comprende che le tessere del mosaico non sono fine a sé stesse bensì rappresentano solo uno degli strumenti necessari per riuscire a cogliere l’immagine in esse frammentata e alla fine del suo percorso egli si può persino esulare da esse.
L’occultista bada solo alla forma, alla propria immagine, alla quantità di informazioni accumulate ma viene poi smascherato dalla sua incapacità di dare una spiegazione razionale finendo così per compiere una serie di forzatura nell’interpretazione dei simboli e dei rituali.
L’esoterista spesso anche meno colto parla, guarda, ascolta con il cuore e con lo spirito giungendo a scorgere ciò che si cela dietro alle apparenze mediante l’intuito iniziatico, quello che proviene dall’esterno tramite l’orecchio divino.
La massoneria incorpora elementi di entrambi gli ambiti in quanto caratterizzata da simboli, rituali, insegnamenti occulti ed esoterici. Attraverso cerimonie iniziatiche e simbolismi complessi gli adepti vengono guidati verso una maggiore comprensione di sé stessi, sempre alla ricerca di verità nascoste.
Con una breve carrellata di alcuni semplici esempi vediamo di scorgere l’occultismo e l’esoterismo di significati e valenze che si celano dietro a simboli ed azioni apparentemente banali ma che non per caso sono presenti nel simbolismo di loggia.

Il numero 3

Iniziando dal numero 3 che fin dai tempi del druidismo da un’idea di mistero (occultismo) e di sacro (esoterismo) e di compimento che accompagna l’uomo durante tutta la sua ricerca spirituale. Il numero 3 è dotato di particolari caratteristiche psicologiche prima ancora che esoteriche. Secondo l’antica scuola pitagorica il 3 è il numero perfetto per antonomasia, prodotto dalla somma dei primi due. Nella filosofia ermetica, come in molte religioni, all’origine di tutto è 1. Il dualismo nasce per suddivisione dell’uno in due. Nel dualismo maschile femminile si ottiene il suo superamento, cioè il figlio, che è il numero 3. Considerato dal punto di vista geometrico con il numero 1 si ha un punto, con il 2 si ha una linea, mentre con il 3 si forma la prima superficie chiusa: il triangolo.

Apertura e chiusura esoterica del tempio.

Il “Cerchio Magico” se correttamente inteso e realizzato diviene un tempio consacrato. Non più spazio fisico nella realtà profana ma luogo al di là del tempo e dello spazio dove tutto diviene possibile. L’obiettivo comune è quello di creare con l’energia della mente uno spazio sacro che divida il mondo del soprannaturale da quello del materiale per facilitare la concentrazione, la sacralità del rito, la comunione verso il G.A.D.U..

Lavori rituali nel tempio.

Si lavora dapprima sul piano fisico, si impara a padroneggiare le giuste informazioni, a riconoscere ed interpretare i simboli e controllare i propri movimenti e la corretta gestualità nel corso dello svolgimento dei rituali.

Poi si passa al gradino successivo, ad un secondo livello dove si lavora sul piano emozionale imparando a controllare e dominare l’energia scatenata dalle emozioni.
C’è poi il terzo gradino dove si apprendono totalmente gli strumenti e si è pronti a porgerli nelle mani di tutti coloro che vorranno accrescere le proprie conoscenze spiegando bene che il percorso massonico è sempre e solo individuale.
Concludo con un’antica parabola Taoista, quella che racconta di un ragazzo incredulo ed arrogante che un giorno decise di avvicinarsi ad un famoso saggio del suo paese per metterlo alla prova. Il giovane prese un pulcino dal suo nido e avvicinandosi al saggio lo strinse nel pugno. Con fare arrogante il giovane domandò: “Saggio tu che sai tutto, sai dirmi se il pulcino che stringo nel pugno è vivo o morto?”, il saggio rispose: “Vedi, se adesso ti dico che è vivo, tu stringerai la mano sino a soffocare la povera creatura, se dico che è morto tu aprirai la mano e lo lascerai in libertà. Come vedi la risposta è nelle tue mani.”.
L’essere umano è dotato di infinite potenzialità e scelte, l’impossibile a volte è proprio dietro al prossimo angolo, se crederci oppure no, se aprire la porta verso nuovi ed oscuri infiniti orizzonti o rimanere al sicuro nella propria stanza rimangono tutte scelte che dipendono unicamente da noi, da ciò che siamo, da ciò che temiamo, da ciò a cui la nostra anima tende. Lo stesso vale quando siamo entrati qui, la massoneria è un percorso personale, non cerchiamolo ovunque ma solo in noi stessi, sapendo bene che la risposta, come disse il saggio, è sempre e solo nelle nostre mani.

Andrea Zanchetta

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