Il caos parcheggi intorno all’ospedale San Matteo di Pavia non è una novità. Da anni chi si trova costretto a recarsi in questa zona per motivi di salute, propri o di un familiare, si imbatte in una realtà che oscilla tra il grottesco e il drammatico: trovare un posto per lasciare l’auto è praticamente impossibile. Eppure, la soluzione dell’amministrazione comunale non è stata quella di creare nuovi parcheggi o di riorganizzare meglio quelli esistenti, ma di scatenare una vera e propria caccia alle streghe a colpi di multe a raffica.
I numeri riportati dal quotidiano locale parlano chiaro: solo in un giorno sono stati elevati 120 verbali per sosta vietata, con una media di 40 multe quotidiane. Cifre da record che non denunciano solo l’irregolarità degli automobilisti, ma evidenziano un problema ben più grave: la carenza cronica di spazi per la sosta. Un problema che non riguarda chi va al centro commerciale per shopping o a cena fuori, ma chi ha un appuntamento medico, deve soccorrere un parente o è costretto a una visita urgente. La domanda sorge spontanea: queste persone sono forse dei criminali da punire con una multa? O sono vittime di una gestione della viabilità miope e sorda alle esigenze dei cittadini?
Ambulanze e pedoni in difficoltà diventano così la scusa perfetta per un sistema punitivo. L’amministrazione, nella persona dell’Asessore alla polizia locale Rodolfo Faldini, giustifica la pioggia di multe con la necessità di garantire il passaggio di ambulanze e pedoni, ma la realtà è ben diversa. Le auto in sosta vietata non sono il frutto di un capriccio o di una mancanza di educazione civica, ma la diretta conseguenza della mancata pianificazione di parcheggi adeguati. La soluzione non dovrebbe essere punire chi cerca di gestire una situazione di emergenza personale, ma fornire alternative praticabili e funzionali.
Così, tra proteste e segnalazioni ignorate, per i pavesi c’è il solito muro di gomma. Da anni i cittadini, gli enti sanitari e perfino le forze dell’ordine segnalano il caos in zona. L’ospedale San Matteo è un polo di riferimento per un vasto bacino di utenza, eppure l’unica risposta della politica locale è stata una pioggia di contravvenzioni. Invece di trovare una soluzione, il Comune si nasconde dietro il pretesto della sicurezza per giustificare una politica repressiva che non risolve nulla.
Un piano per i parcheggi? Nemmeno l’ombra. Rivedere la viabilità con soluzioni intelligenti e non punitive? E poi come facciamo le multe?
Evidentemente, per il Comune di Pavia, è molto più semplice continuare a fare cassa sulle spalle di chi già si trova in difficoltà.
Punire chi cerca solo di accompagnare un malato o di ricevere cure non è una soluzione. Assomiglia invece ad un’ulteriore vessazione ai danni dei cittadini più vulnerabili.
Berretto Frigio